Claudio De Rosa dott. in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica

Interventi al seno

RICOSTRUZIONE MAMMARIA
La ricostruzione mammaria è una tecnica rivolta a ridare una mammella a quelle donne che l’hanno perduta in seguito ad un intervento di mastectomia parziale o totale per tumore. La ricostruzione mammaria può essere impostata già al momento dell’intervento demolitivo mediante l’impianto di un espansore cutaneo, solitamente posizionato sotto al muscolo pettorale. Oppure può essere fatta in un tempo successivo. In questo caso sarà utile che siano trascorsi almeno 6 mesi dalla mastectomia.
Esiste anche una ricostruzione mammaria che si pratica in seguito ad una mastectomia profilattica, in genere bilaterale. Questa viene effettuata in donne che per patologie precancerose in atto o per elevato rischio di familiarità per tumore della mammella, decidono di farsi asportare entrambe le ghiandole mammarie per evitare il rischio dell’insorgenza di un tumore. In questi casi la ricostruzione viene fatta mediante l’impianto di una coppia di protesi mammarie.

Come si esegue
La ricostruzione mammaria di solito richiede almeno due operazioni a distanza di alcuni mesi l’una dall’altra. Entrambe dovranno essere eseguite in anestesia generale con un giorno di ricovero. Solo la ricostruzione post mastectomia profilatica si può fare in un sol tempo, con l’impianto di una coppia di protesi mammarie.
Quando con la mastectomia viene perduto anche il complesso areola-capezzolo, quest’ultimo potrà essere ricostruito. Si preferisce rinviare questa ricostruzione ad un secondo tempo, allorquando la nuova mammella si sarà assestata ed avrà raggiunto un aspetto e una posizione definitiva. Solo allora si potrà valutare con precisione la sede esatta ove posizionare il nuovo complesso areolare.
Anche per questa ricostruzione esistono numerose tecniche, le più usate prevedono l’utilizzo di innesti cutanei prelevati dalla regione inguino-perineale, dall’areola e dal capezzolo controlaterale, fino all’utilizzo di tatuaggi medici.

Intervento
Vi sono numerose tecniche utilizzate per ricostruire una mammella, la scelta delle quali dipende da molti fattori ed esigenze della paziente. Si possono usare espansori cutanei, che andranno mantenuti in sede per alcuni mesi e successivamente rimossi e sostituiti da una protesi definitiva. Si possono usare lembi cutanei di rotazione, prelevati dalla regione toracica laterale o da quella dorsale. Vi sono poi altre tecniche più complesse che prevedono l’impiego di lembi trasferiti a distanza con tecnica microchirurgica e che possono essere prelevati da svariate parti del corpo.

Decorso postoperatorio
Il decorso postoperatorio prevede una degenza in clinica di una notte. Al mattino successivo viene fatta la medicazione e viene rimosso il drenaggio. Quindi la paziente viene dimessa. Se è stato impiantato un espansore cutaneo, questo a partire dalla quindicesima giornata dovrà essere espanso con della soluzione fisiologica, con frequenza settimanale, fino al raggiungimento della massima espansione. Quindi dovrà essere mantenuto in sede per ancora 1-2 mesi, prima di poterlo sostituire con la protesi definitiva.
Se non è stato utilizzato l’espansore, una volta guarita la ferita il procedimento si può considerare concluso, a meno che non ci sia da ricostruire anche il complesso areola-capezzolo, nel qual caso si dovrà programmare un secondo intervento.

Rischi e complicazioni
La ricostruzione mammaria è un in tervento sicuro che non espone a particolari rischi le pazienti.
Le complicazioni più frequenti sono rappresentate dal malposizionamento dell’espansore, o della protesi. Esiste anche il rischio dell’esposizione dell’espansore, dovuto alla deiscenza della ferita (cedimento della sutura). Se questo accade è molto probabile che si debba rimuovere l’espansore e quindi ricominciare tutto daccapo. Per fortuna questa è un evenienza molto rara (non più del 3-5% delle pazienti). Un’altra complicazione possibile è rappresentata dall’ipertrofia capsulare periprotesica, con conseguente indurimento e deformazione della mammella. Anche in questo caso si deve reintervenire chirurgicamente per rilasciare la contrattura.
Un’ultima considerazione da fare: la ricostruzione mammaria è una tecnica che permette di riavere un volume mammario simile a quello che c’era prima della demolizione. Le pazienti non devono illudersi di poter riavere un seno esattamente uguale a quello che madre natura gli aveva dato! A nudo la differenza con l’altra mammella sarà sempre molto evidente. L’intervento di ricostruzione mammaria deve essere accettato con i suoi limiti estetici. Potrà dare un risultato, anche molto bello quando la paziente è vestita, anche con un abito molto scollato o mostrandosi in reggiseno o in due pezzi al mare. Se la paziente non capisce o non accetta questa condizione è meglio che non intraprenda neanche la procedura ristruttiva.

Interventi al corpo

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PRIMA DOPO  
Paziente con precedente ricostruzione mammaria dal risultato estetico insoddisfacente - prima
Paziente con precedente ricostruzione mammaria dal risultato estetico insoddisfacente - dopo

Paziente con precedente ricostruzione mammaria dal risultato estetico insoddisfacente. Eseguita nuova espansione e simmetrizzazione con protesi.

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